Silvano Danesi

Novembre 9, 2009

Casnigo

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SANTUARIO E AVAMPOSTO DI PARRA

 

 L’ipotesi che si sottopone all’attenzione di chi legge è che Casnigo fosse, al tempo della presenza delle genti cosiddette orobiche, ovvero di una tuath celtica che successivamente venne denominata degli Orobi, l’avamposto di Parre o, meglio, dell’antica Parra, citata da Plinio.

Casnigo, per la sua collocazione geografica, si presenta come un luogo strategico di controllo del territorio e, in particolare, del passaggio obbligato che oggi possiamo identificare nei pressi del Ponte del Costone, che consentiva o meno, a chi intendeva dalla pianura risalire la Valle Seriana, di raggiungere Parra. Oltre la strettoia del Ponte del Costone, la Valle Seriana si collega con la Val  Brembana, attraverso la Val del Riso e con la Valle Camonica e il Lago d’Iseo, seguendo la direttrice che conduce a Clusone e da lì a Sovere e Lovere.  Controllare la strettoia era, dunque, di vitale importanza.

Vedremo in questa pagina e nelle pagine collegate, come quanto si ipotizza non sia privo di fondamento.  

Plinio scrive: “Catone sostiene che siano stirpe degli Oromobi Como, Bergamo e Foro di Licinio, ed un altro po’ di paesi là intorno, ma confessa di non sapere l’origine di questa gente, che invece Cornelio Alessandro ritiene di estrazione della Grecia, anche interpretandone il nome come “viventi tra i monti”. In quel paese è sparito l’abitato di Parra (da cui vengono i Bergomates), ancora oggi evidente, in una posizione più alta che buona. (Plinio il Vecchio, Nat. Historia, III, 124-125.).

Angelo M. Ardovino, nel saggio: L’oppidum degli Orobi a Parre (Bg) a cura di Raffaella Poggiani Keller, Edizioni ET, 2006, scrive: “Parra è citata soltanto nel celebre luogo di Plinio da cui risulta che un popolo, che solo per convenzione moderna viene chiamato Orobi (il nome manca nei codici antichi), si estendeva da Como alla Valle Seriana. In realtà non si è mai trovata traccia di un’entità politica e culturale autonoma che abbia occupato in un qualsiasi periodo dell’antichità questo territorio, allungato e indifendibile. Più che un popolo a sé stante, oggi gli Orobi appaiono delle genti diverse che, all’interno del mondo degli Insubri, sono unite da un legame di tipo religioso e non politico, paragonabile a quello delle anfizionie greche. In questo contesto è possibile che Parra fosse, ben prima della romanizzazione, sede di un importante santuario federale, il cui ricordo abbia dato origine alla affermazione di Plinio che Bergamo fosse una sua colonia. Più probabilmente,  Bergamo intratteneva con Parra rapporti di tipo religioso, che Plinio, che scrive secoli dopo, ha frainteso e ricondotto al luogo comune della città fondata da un’altra”.Tolta di mezzo ogni possibile derivazione greca ipotizzata da Cornelio Alessandro e riportata in ambito celtico Parra, pare di poter dire, in perfetta assonanza con Angelo M. Ardovino, che non si possa parlare di dipendenza politica di Bergamo da Parre. E’ noto che le tuath celtiche avevano in grande considerazione la libertà e nessuna tuath si sarebbe sognata di dipendere da un’altra o di averne un’altra alle proprie dipendenze. E’ altrettanto noto che le tuath, una volta raggiunta una certa dimensione, così come le famiglie, sciamavano, dando origine ad altre comunità. Va inoltre considerato che le varie tuath, divise dai territori e spesso dalla lingua, erano profondamente unite da un insieme di valori, primo tra i quali la libertà, dei quali erano custodi i druidi, impropriamente definiti sacerdoti e più propriamente definibili come “molto sapienti”, ovvero appartenenti alla classe intellettuale del mondo celtico (filosofi, giuristi, medici, sacerdoti, musicisti, farmacisti, ecc.).  Uno status, quello dei druidi, ampiamente riconosciuto dai Greci, con i quali avevano ottimi rapporti, anche in conseguenza degli intensi scambi commerciali e culturali e spesso demonizzato dai Romani, in evidente e ormai acclarata funzione politica e di conquista.  I druidi non appartenevano ad alcuna tuath, erano liberi di muoversi attraverso i territori e si riunivano, periodicamente, in collegi druidici, il più famoso dei quali, nella Gallia, era quello di Carnut-Is (dove Is significa luogo sacro), ovvero il luogo sacro dei Carnuti, nella foresta di Voive, dove era conservata, in una grotta dolmenica, la Virgo Paritura e dove oggi sorge la cattedrale gotica di Chartres. L’ipotesi che Parra fosse un antico santuario federale implica la possibilità che fosse sede di un collegio druidico. Tuttavia, in considerazione di molti elementi, che si tenterà di mettere in ordine nelle pagine collegate, si avanza l’ipotesi che il vero santuario federale fosse non propriamente Parre, ma il territorio di Casnigo, che assume, pertanto, non solo la valenza di avamposto militare strategico, ma anche di luogo sacro, probabilmente tale sin da tempi ben più antichi di quelli relativi alla cultura celtica.

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