
A Casnigo a portare i doni nel periodo natalizio sono i Re Magi, i quali, quando è il momento, dalla Trinità scendono a Casnigo a cavallo (un cavallo bianco, uno nero e uno marrone) e portano i doni ai bambini. La tradizione è singolare, in quanto non trova eguali nella provincia di Bergamo, e parrebbe risalire a tempi remoti. Quali le origini? Una possibile risposta viene dalla tradizione celtica. Riccardo Taraglio, citando Jean Baptiste Bullet, ricorda che nella redazione irlandese del Nuovo Testamento i Magi vengono chiamati druidi. Ora non sfugge che il santuario di Colzate, dedicato a San Patrizio, si dice essere stato edificato dagli Irlandesi e, comunque, è noto che Colzate, importante mercato della lana, è rimasto connesso per secoli con l’Irlanda e, dunque, con la cultura gaelica e con la chiesa cristiano celtica. Non va inoltre sottovalutato il fatto che nel sesto secolo monaci irlandesi, come San Colombano, vennero sul continente per cristianizzare un’Europa caduta nei secoli più bui delle invasioni barbariche. Questi monaci portavano con sé una tradizione, quella della chiesa cristiano celtica, che si discostava in molti aspetti da quella romana e portava dentro di sé l’antica cultura druidica. Non è improbabile che ai Druidi, di un possibile collegio druidico del territorio di Casnigo e di Parra, che salivano verso Erbia, lungo antichi sentieri che collegavano i vari luoghi sacri, si siano sostituiti i Magi, che nella Bibbia irlandese erano chiamati, appunto, Druidi. “Durante l’epoca della cristianizzazione d’Irlanda – scrive ancora Taraglio - gli antichi manoscritti cristiani riportano la parola “Druido” utilizzata nel senso di “saggio”, “sapiente” e spesso tale termine viene sostituito da quello di Mago, non nel senso dispregiativo, ma come singolare di Magi, paragonando la saggezza, il valore e l’importanza dei tre uomini che resero omaggio al Maestro Gesù appena nato portando i famosi doni, alle qualità possedute dai Druidi”. Negli anni immediatamente successivi alla cristianizzazione d’Irlanda, i monaci, che erano ancora nella loro grande maggioranza Druidi, hanno cercato di adattare le antiche tradizioni ai testi sacri cristiani. Un esempio eclatante lo troviamo nella trasformazione di Brighit in Santa Brigida, la quale, data l’importanza della Dèa nell’antica religione dei Celti, viene addirittura indicata come la levatrice o la madre adottiva di Gesù. Una leggenda irlandese narra che Santa Brigida giunse alla stalla di Betlemme dove aiutò il bimbo a nascere e gli fece cadere sulla fronte tre gocce di pura acqua di sorgente. Questa narrazione è la versione cristianizzata di un antichissimo mito celtico nel quale il Figlio della Luce (Mabon) veniva salutato alla nascita con la Benedizione della Triplice Purezza (i tre doni dei tre Magi?) fatta tramite tre gocce di saggezza versate sulla sua fronte.
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