Silvano Danesi

Novembre 15, 2011

Luigi Bastiani

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Luigi Bastiani, Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana degli Antichi Liberi Accettati Muratori, è nato a Brescia il 13 novembre 1935. Dopo gli studi classici si è laureato in giurisprudenza all’Università di Modena il 10 novembre 1959 ed ha intrapreso la professione forense. Eletto consigliere comunale del Comune di Brescia nelle file del Partito liberale, è stato eletto assessore anziano durante le tornate amministrative retta dai sindaci Cesare Trebeschi e Pietro Padula.

Iniziato alla Massoneria il 1° aprile 1978 da Giuliano Filippini, Maestro Venerabile della Loggia Athanor, all’Oriente di Brescia, all’obbedienza della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, essendo Gran Maestro della stessa Giovanni Ghinazzi, Luigi Bastiani è rimasto nella Gran Loggia d’Italia anche durante le Gran Maestranze di Renzo Canova e di Luigi Danesin. Uscito dalla Gran Loggia d’Italia con il 31° grado del Rito scozzese antico e accettato, Luigi Bastiani con altri Fratelli, a loro volta usciti dalla Gran Loggia d’Italia, ha fondato la Loggia Libero Pensiero all’Oriente di Brescia (Loggia di San Giovanni) che, successivamente, si è posta all’obbedienza della Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana degli Antichi Liberi Accettati Muratori, in quanto diretta derivazione della tradizione iniziatica della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi e Accettati Muratori fondata da Saverio Fera (Piazza del Gesù).

Nel 2010 Luigi Bastiani è stato eletto Gran Maestro.

Luigi Bastiani, in quanto massone bresciano, è erede spirituale di una grande tradizione massonica che risale al ‘700.

Nel 1765, infatti, Brescia risulta massonicamente dipendente dal Priorato del Monferrato, mentre la zona del Garda gravita sulla  massoneria veronese. Di una loggia bresciana, della quale non si conosce il nome,  si ha notizia nel 1773. Di probabile ispirazione massonica è il “Casino dei buoni amici”, fondato nel marzo del 1792 da alcuni nobili bresciani e del quale faceva parte Giuseppe Lechi, fondatore del primo Grande Oriente italiano.  

Significativa è la presenza bresciana nel primo Grande Oriente costituito a Milano nel 1805, sotto la direzione del Vicerè Eugenio Beauharnais, al quale il bresciano Giuseppe Lechi aveva ceduto il posto di Gran Maestro.  Nel giugno del 1805, infatti, il generale conte Giuseppe Lechi, “Gran Maestro del Grande Oriente stabilito presso la divisione dell’Armata d’Italia nel Regno di Napoli “, era intervenuto ad una seduta di cinque logge milanesi e di una bergamasca, dichiarando di essere incaricato “di unire i due Grandi Orienti (quello costituito a Milano e quello operante presso la divisione dell’Armata d’Italia nel Regno di Napoli) in uno solo e medesimo corpo per fare della Massoneria  un unico ‘centro di luce’ in Italia.

Questo unitario paradigma storico, che vide protagonista il bresciano Giuseppe Lechi, Gran Maestro del Grande Oriente stabilito presso la divisione dell’Armata d’Italia nel Regno di Napoli, è il filo conduttore che ispira l’azione di Luigi Bastiani.   

L’attività massonica bresciana è stata intensa anche nel periodo post unitario e tra i massoni bresciani si possono annoverare figure di primissimo piano della cultura, dell’arte, della politica, come Giuseppe Zanardelli, Presidente del Consiglio e riformatore del Codice penale, Gabriele Rosa, storico  e seguace di Carlo Cattaneo, Tullio Bonizzardi, fondatore della Croce Bianca, Giuseppe Guerzoni, deputato e propugnatore di una legge contro lo sfruttamento del lavoro minorile, Bartolomeo Camillo Emilio Golgi, scienziato e medico, senatore del Regno,  primo italiano ad essere designato, nel 1906, per l’assegnazione del prestigioso Premio Nobel. In epoca più recente una figura di spicco è stata quella di Giulio Mazzon, segretario nazionale dell’Anpi.

E’ di queste figure di alto profilo massonico e profano che Luigi Bastiani si sente erede spirituale e continuatore, in una linea di impegno iniziatico e civile e nella costante tensione alla ricomposizione delle lacerazioni che la Massoneria italiana ha subito nel corso della sua storia.

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